BIO

Davide Di Maggio, Milano 1966.

Impara presto dal padre Gino Di Maggio (collezionista, editore, promotore e organizzatore di mostre ed eventi culturali che da oltre trent'anni presiede la Fondazione Mudima di Milano, prima fondazione d'arte moderna e contemporanea italiana). Nel 1999 apre la sua prima galleria a Milano, in Corso di Porta Romana, (Galleria Davide Di Maggio, Mudima2), con la mostra di Daniel Spoerri, Chambre n°13 de l'Hotel de Carcassonne de Paris, a cura di A. Schwarz. Dal 1999 al 2005 organizza e cura in galleria mostre tra gli altri di J. M. Basquiat, M. Oppenheim, R. Kern, Zhang Xiaogang, V. Favre, R. Klumpen, M. Willeke, H. Hommes, H. Schober, Tim & Frantiska Gilman e una selezione di artisti italiani tra cui, F. Guida, N.Verlato, L. Pignatelli, F. Pignatelli, S. Fermariello, A. Paradiso, D. Faraldo, G. Manfredini, B. Nahmad, C. Marconi, N. Silva, A. Bellucco, A. Castelli. Contemporaneamente, nel 2001, apre tra i primi italiani, la sua prima galleria a Berlino, in Torstrasse nel Mitte, con la mostra Borderline, con D. Faraldo, F. Orsi e B. Nahmad. Nella prima sede berlinese della galleria, dal 2001 espone il gruppo di artisti con i quali collabora.
A Berlino, organizza inoltre alcune collettive come Il bianco e nero italiano, a cura di Achille Bonito Oliva, con A. Salvino, C. Pintaldi, D. Galliano, A. Chiesi, G. Montesano, M.Neri, N. Verlato, F. De Grandi e D. La Rocca, Il disegno è l'inizio di tutto a cura di Luca Beatrice, con alcuni tra i più importanti artisti internazionali, tra gli altri, C. Accardi, D. Baechler, J. M. Basquiat, A. Boetti, J. Brown, Gordon Matta Clark, E. Cucchi, G. De Dominicis, W. Kentridge, A. Mondino, J. Kounellis, Sol Lewitt, M. Merz, L. Ontani, T. Oursler, M. Paladino, G. Paolini, P. Pascali, G. Penone, W. Vostell e G. Zorio e poi XXX, sempre a cura di Luca Beatrice con N. Araki, A. Corbijn, D. Galliano, N. Goldin, L. Harding, R. Kern, R. Mapplethorpe, H. Newton, Man Ray, J. Saudek, A. Serrano, R. Stuart, F. Woodman.
Nel 2005 a Berlino la galleria si sposta nei Sophie Gips Hofe, in Sophienstrasse, inaugurando il nuovo spazio con una grande mostra di F. Woodman, a cui fanno seguito le personali di W. Vostell, J. M. Basquiat, Oda Jaune, F. Klotz, E. Andersen, P. Ern, R. Hansson, Nam June Paik, Yoko Ono, D.Manto, L. Pignatelli, A. Leikauf e le collettive Italiana 1, co-curata con Ettore Sottsas con J. Kounellis, M. Merz, Marisa Merz, M. Pistoletto, G. Penone, G. Paolini, Alighiero e Boetti, E. Prini e L. Fabro, poi Prüfstelle, con M. Cerutti , P. Curti, R. Klumpen, L. Pignatelli, Tim & Frantiska Gilman, T. Kirchhoff, H.Silbernagel, H. Volkmann ed Exsistence, con D. La Rocca, P.Maggis, L. Presicce, L. Pugno e N.Verlato.
Nel 2014 apre il suo terzo spazio a Berlino, We Gallery, in Friedrichstrasse, con la mostra GUTAI - Scream of matter, con opere di Shozo Shimamoto e Yasuo Sumi. L'attività espositiva della nuova galleria continua con la mostra INDIA - The Revealed Mysteries, co - curata con Diego Strazzer, collettiva con Subodh Gupta, Balasubramaniam, Baba Anand, Bharat Sikka, Krishnaraj Chonat, N. Pushpamala and Shilpa Gupta, la mostra Attraversare Nuovi Percorsi, con E. Becheri, L. Cecchini, F. Pietrella, A. Salvino, A. Santarlasci, Berlin Fieber di Wolf Vostell, Bordless Surfaces con A. Bonalumi e U. Mohr, la mostra Nil mors est ad nos: Der Tod betrifft uns nicht, di D. Spoerri, Europae di C. Gobbi, In His Room di Kurt von Bley e le collettive Die Grosse Revolte, con Nanni Balestrini, Toni Negri, A. Salvino e U. Lucas, Opera Six in Acts, con G. Baruchello, Kurt von Bley, A. Regel, Yoko Ono, D. Spoerri e L. Teotino, Shift in Register con S. Arienti, A. Catelani, D. De Lorenzo e N.Vigo and Zero Friends, con Armando, B.Aubertin, A. Bonalumi, E. Castellani, Dadamaino, L. Fontana, Y. Klein, A. Luther, H. Mack, P. Manzoni, C. Megert, O. Piene, H. Peeters, G. Rickey, J. Schoonhoven, T. Simeti, P. Talman, G. Uecker, J. Verheyen, N. Vigo.
Contemporaneamente al lavoro in galleria, organizza e cura alcune importanti personali e collettive alla Biennale di Venezia e in alcuni spazi Museali e altre gallerie.
Nel 2003 organizza e cura le mostre New Painters part 1 and 2 alla Fondazione Mudima di Milano e la collettiva MALKUNST 2 alla Fondazione Mudima di Milano ed allo Schloss Plüschow in Germania, con M. Damman, M. Eder, Oda Jaune, A. Geis, G. Tremlett, D. Tzamouranis, E. Schimdt, F. Klotz, M. Frerichs e K. Yang.
Alla Biennale di Arti Visive di Venezia nel 2007 organizza la grande mostra di Lee Ufan, Resonances a Palazzo Palumbo Fossati, a cura di Achille Bonito Oliva, nel 2008, per la Biennale di Architettura di Venezia,co-curata con Lorand Hegyi, The Bearable lightness of Being - The Metaphor of the Space, a Palazzo Pesaro Papafava, una collettiva focalizzata su alcune artiste internazionali, tra cui, M. Abramović, Eija Elisa Athila, M. Bajevic, R. Boero, L. Carriello, D. Danic, G. Friedman, S. Hapaska, C. Hoefer, Oda Jaune, Tessa Manon de Uyl, S. Mezzaqui, Yoko Ono, A. Rubiku, K. Sieverding e F. Woodman. Nello stesso anno organizza e cura con Achille Bonito Oliva la mostra Il mistero buffo della pittura di Oda Jaune alla Fondazione Mudima di Milano.
Nel 2010 sempre alla Biennale di Architettura di Venezia, alla Tesa di San Cristoforo all'Arsenale Novissimo, organizza e cura assieme a Lorand Hegyi e Andrea Bruciati, la seconda parte del progetto, The Bearable Lightness of Being - The Metaphor of the Space 2, incentrata su una selezione di artisti internazionali, tra cui F. Ackermann, M. Beutler, T. Collier, P. Curti, C. Gaillard, P. Gonzato, D. Graham, F. Jodice, Nam June Paik, A. Kalaizis, W. Laib, C. Muresan, R. Rhode, A. Santarlasci, L. Trevisani, G. Uecker, A. Ugay, G. Van der Werve e J. Wolfson.
Nel 2011, per la Biennale di Arti Visive di Venezia, organizza e cura a Palazzo Vendramin Calergi, (Palazzo del Casinò), la mostra Riflessi dell'Arte Italiana, con G. Basilico, L. Cariello, L. Cecchini, S. Falci, F. Favelli, P. Gonzato, F. Jodice, F. Mauri, M. Nannucci, L. Pancrazzi, A. Pirri e A. Santarlasci, con la partecipazione straordinaria di Roman Opalka.
Nel 2012 organizza e cura con Lorand Hegyi e Bruno Corà la mostra di Günther Uecker e Enrico Castellani, a Cà Pesaro, Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Venezia. Nel 2013, sempre con Lorand Hegyi, organizza e cura la mostra di Günther Uecker, Enrico Castellani e Tony Cragg, al Musée d’art moderne de Saint-Etienne Métropole. Nel 2013 cura la mostra di Thomas Lange. Nel 2018 ha curato le mostre Vogliamo Tutto di Nanni Balestrini, e The Other Half part of the Sky may be Obscured? di Daniel Spoerri e Giovanni Manfredini a Palazzo Ducale di Massa, A giugno 2018 ha curato e organizzato a Napoli alla Chiesa delle Scalze, la mostra Evidence of Contemporary Disquiet con artisti come Eija-Liisa Ahtila, G. Brus, E. Cucchi, B. De Bruyckere, G. De Chirico, A. Fairhurst, Nan Goldin, S. Hauser, J. Immendorff, M. Manders, G. Manfredini, J. Meese, E. Penny, A. Salvino, M. Schinwald, D. Snow, F. Woodman. Nel 2019 ha curato la mostra di W. Vostell, Fandango, alla Fondation du Doubte di Blois e Vogliamo Tutto, di Nanni Balestrini alla Biblioteca Classense di Ravenna. Con Nerina Toci la mostra Il corpo è un livido a Palazzo Ducale di Massa, con D. Arbus, Nan Goldin, S. Neshat, G. Pane e F. Woodman.
Nello stesso anno ha curato le mostre Come un pensiero leggero di D. Alfarano, Per non dimenticare Sarajevo di Mladen Ozmo Music e la mostra di R. Damnjan alla Fondazione Mudima di Milano, di MONO-HA, alla galleria Cardi di Londra e con Gigiotto Del Vecchio, la mostra My Life in Flux..., sempre alla Galleria Cardi di Londra.
Nel 2020 ha curato la mostre La Face autre de l'Autre face, al Musée Urbain Cabrol di Villefranche in Francia, e allo Chateau d'Assier ad Assier in Occitania e le stessa mostra alla Fondazione Mudima di Milano. Nello stesso anno le mostre di N. Verlato e P. Pizzi Cannella alla Biblioteca Classense di Ravenna per il progetto Ascoltare Bellezza, a cura di Paolo Trioschi.
Nel 2021 ha organizzato e curato la mostra Evidence of Contemporary Papers, alla Fondazione Mudima di Milano, con gli artisti D. Alfarano, A. Bazan, J. Beuys, Jake and Dinos Chapman, M. Dammann, D. Faraldo, Formento & Sossella, C. Fredric, B. Gill, D. Higgins, Oda Jaune, M. Knizak, Yoko Ono, A. Salvino, A. Santarlasci, M. Schinwald, G. Emilio Simonetti, F. Squatriti, Lee Ufan, A. Verdi e W. Vostell. Sempre quest'anno ha curato la mostra Malen und Zeichen all'Associazione21 di Lodi con gli artisti B. Aubignac, V. Carrubba, P. Curti, M. Damman, D. Faraldo, M. Franco, F. Klotz, R. Kluempen, S. Lombardo, D. Lutz, G. Manfredini, B. Meerman, Santi Moix, L. Presicce, A. Salvino, A. Santarlasci, Serban Savu, M. Schinwald e W. Vostell e la mostra di F. Mantegna Tutto di Personale alla Fondazione Mudima di Milano.
Nel 2022 ha curato le mostre di R. Barni, La mano attraversa alla Fondazione Mudima di Milano, Hidetoshi Nagasawa alla Cardi Gallery a Londra, la mostra Resurrection con I. Abbiento I M. Ackerman I M. Bajevic I C. Croze I S. Hauser I G. Iacolutti I G. Pane I D. Spoerri I N. Toci allo spazio 21 di Lodi, la mostra di Nerina Toci Geometrie Dissolute allo spazio ADEC a Milano, la mostra di Yoko Ono, HEAL, al LOC di Capo d'Orlando, la mostra This moment could have a different flavour con M. Bajevic, F. Jodice, A. Paci, D. Spoerri, W. Vostell, A. Zari, A. Zmijewski a Capo d'Orlando, la mostra di N. Toci Il nero come luce possibile a Palazzo Ducale di Massa, la mostra di M. Ackerman, Sagome fluttuanti allo spazio ADEC a Milano, le mostre Ben Vautier/Emilio Isgrò e di W. Vostell Destruction is life, alla Cardi Gallery di Londra, Wolf Vostell (VOSTELL 40 JAHRE ALT) allo spazio ADEC di Milano e Viaggio al termine della notte, con M. Ackerman | A. Beydoun | C. Croze | A. D’Agata | C. Lopez | J. Aue Sobol, alla Fondazione Mudima di Milano. Nel 2023 ha curato a febbraio la mostra Non mi troverai di Gian Maria Tosatti e Anton G. Onofri alla Fondazione Mudima di Milano, la mostra di Yoko Ono da ADEC Arte, Milano, G. Bonaldi alla Fondazione Mudima di Milano e Sergio Lombardo alla Cardi Gallery a Londra.

Ha scritto su numerosi libri e cataloghi.