The Bearable Lightness of Being - The Metaphor of the Space

a cura di / curated by Davide Di Maggio & Lorand Hegyi

ANNO 2008

La Sostenibile Leggerezza dell'Essere
dal 12/9/2008 al 22/11/2008

l progetto curato da Lorand Hegyi e Davide Di Maggio e inserito come evento collaterale alla 11a Mostra di Architettura di Venezia, affronta il tema del Den Raum beleben - ridare nuova vita allo spazio, presentando 16 artiste contemporanee impegnate nella differente interpretazione dello spazio come contesto umano socioculturale, sulla base della loro esperienza. Opere di: Marina Abramovich, Eija Elisa Athila, Maja Bajevic, Renata Boero, Letizia Carriello ed altre

a cura di
Lorand Hegyi, Direttore del Museo d'arte Moderna Metropole di Saint-Etienne
Davide Di Maggio, Direttore della Fondazione Mudima

La mostra è inserita come evento collaterale nell'ambito della 11a Mostra Internazionale Architettura Out There: Architecture Beyond Building
Il luogo non è solo quello fisico, ma anche quello culturale: porre attenzione al luogo significa porre attenzione al paesaggio, al contesto, al territorio, ma anche alle sensazioni, alle nozioni, alle percezioni multisensoriali che esso suscita.
La Sostenibile Leggerezza dell'Essere - La Metafora dello Spazio, progetto curato da Lorand Hegyi e Davide Di Maggio e inserito come evento collaterale alla 11a Mostra di Architettura di Venezia, affronta il tema del Den Raum beleben - ridare nuova vita allo spazio, presentando, quali esempi paradigmatici, artiste contemporanee impegnate nella differente interpretazione dello spazio come contesto umano socioculturale, sulla base della loro personalissima esperienza.
Sedici le artiste invitate, tra le più importanti a livello internazionale, che si confronteranno sul tema dell'architettura: Marina Abramovich - Eija Elisa Athila - Maja Bajevic - Renata Boero - Letizia Carriello - Danica Danic - Gloria Friedman - Siobhan Hapaska - Candida Hoefer - Oda Jaune - Tessa Manon de Uyl - Sabrina Mezzaqui - Yoko Ono - Anila Rubiku - Katharina Sieverding - Francesca Woodman svilupperanno il loro speciale progetto artistico nell'interpretazione della funzionalità dello spazio e dei suoi referenti antropologici e politici elaborando in questo processo la tradizione culturale, la memoria e la storia, i sistemi di linguaggio convenzionale e le nuove attuali sfide, il corpo umano e la sua energia, creando una nuova costellazione nella quale i contesti mentali, metafisici e simbolici si fondono con concrete, personali e molto spesso emozionali esperienze di micro-narrativa.
La mostra suggerirà molteplici letture dell'occupazione artistica dei luoghi, con attenzioni e focalizzazioni molto diverse, partendo dal presupposto che non esista una diversità tra il fuori, il contesto, e il dentro, l'io dell'individuo ma un paesaggio interiorizzato, riconiugato, dove si ricreano le condizioni di vivibilità di spazi usati con l'obiettivo di andare oltre l'ambito puramente disciplinare dell'architettura e di intendere gli elementi in funzione della fisicità materiale, delle dimensioni geometriche, della tattilità, e porre le basi per sottolineare gli effetti di rumore, di luce, di colore, in uno spazio che viene attraversato e reso domestico sia in senso fisico che mentale.
Le artiste occuperanno le stanze dell'antico Palazzo Pesaro Papafava per ridefinire la funzionalità e il linguaggio e contamineranno lo spazio con i loro lavori conferendogli nuova vita fino ad alterare la percezione architettonica degli interni e degli esterni. Gli ambienti del palazzo dunque non saranno più solo freddi contenitori di opere ma ne diventeranno parte integrante.
I lavori esposti rappresentano le varie declinazioni delle discipline artistiche: molti i video e le performances, dove il carattere effimero, la vitale utilizzazione del tempo e del corpo, l'ambiente e l'immediato contesto fisico determinano la pratica artistica. Altrettanti i lavori incentrati sulla reinterpretazione del disegno, della pittura, della fotografia, della scultura dove l'immediata presenza dei materiali definisce l¹argomentazione visuale.
La ricca eterogeneità e la polifonia linguistica dei lavori proposti corrisponde al reale stato della sensibilità e multi-identità contemporanea che si riflette nell'inevitabile approccio fatalistico e realistico del commento artistico della micro-narrativa nei giorni nostri.

Ufficio stampa: Emanuela Filippi I 02.4547.9017 I 392.4150.276 I
eventiecomunicazione@gmail.com
Ufficio stampa Skira:Lucia Crespi I 02.8941.5532 I 338.8090.545 I lucia@luciacrespi.it
Inaugurazione: sabato 13 settembre, ore 17.30
Palazzo Pesaro Papafava
Fondamenta di Cannaregio, 3764 Venezia
Orari: aperto tutti i giorni dalle h. 10 alle h. 18
Ingresso libero