Passage Through Time 1969-2017

Hidetoshi Nagasawa a cura di/curated by Davide Di Maggio & Nino Sottile Zumbo (LOC, Capo d'Orlando)

ANNO 2022

Cardi Gallery London
è lieta di presentare la mostra di Hidetoshi Nagasawa

PASSAGE THROUGHT TIME
curata da Davide Di Maggio e Nino Sottile Zumbo

“Camminare all’aperto, di notte, sotto il cielo silente, lungo un corso d’acqua che scorre quieto, è sempre una cosa piena di mistero, e sommuove gli abissi dell’animo”. Hermann Hesse (dal racconto “Bella è la gioventù”, 1907).

Arte universale è quella di Hidetoshi Nagasawa. Una sequenza di segni, equilibri e materia che agitano lo spazio e mescolano il tempo. Materia che imprime profondità al segno che diventa un vero e proprio teatro della memoria,che sposta dal passato al presente verso il futuro il nostro pensiero.
L'universo dell'artista giapponese trova le proprie dimensioni verticali e orizzontali nello spazio di Cardi Gallery,  dove i suoi lavori assumono una posizione forte, precisa, il loro status di opere d'arte permette loro di diventare muri portanti, cosicchè architettura e arte diventano una sola cosa. 
Lo spazio umano indissolubilmente legato al tempo, il tempo come metafora centrale dell'intera struttura di significato della sua opera e della vita. 
Come gli spazi che abitiamo esprimono il significato del decorso della nostra vita, cosi i lavori in mostra esprimono il significato metaforico del decorso temporale che ha portato alla loro realizzazione. Osservando il lavoro di Hidetoshi Nagasawa vengono alla mente i componimenti poetici giapponesi, gli Haiku, (XVII secolo), basati sulla sintesi e sullo stupore di fronte al mondo.  Per la loro immediatezza e apparente semplicità, gli haiku furono per secoli una forma di poesia popolare trasversalmente diffusa tra tutte le classi sociali in contrasto alle costruzioni retoriche dei poemi di allora.  In realtà l'haiku è invece molto complesso perché si colloca tra percezione veloce e riflessione profonda e nonostante sembri improvviso, dipende da grandi e allenate capacità tecniche ed espressive.
Come ha scritto Caterina Niccolini, “il fascino dell' ”Haiku”, sedusse l'artista giapponese al punto da volere trasferire il raffinato senso estetico di questa “poesia senza parole” nella scultura”.
A Basya, fondatore dell' “Haiku”, Nagasawa dedicò un'opera nel 1990: una nuova dimora dove la scala si trasforma in una casa “aperta”, coperta da un tetto di lastre di ferro e circoscritta dal profilo di aerei paraventi chiusi in una stella.
L'arte occidentale, nella sua storia plurisecolare, ha lavorato contrapponendo alla temporalità la spazialità, alla dinamiche del tempo la stasi dello spazio. A tutto questo, Nagasawa sostituisce il principio di rappresentazione. Nelle sue sculture-installazioni vi è un progressivo processo creativo che rispetta l'incrocio spazio-temporale ottenuto applicando concetti appartenenti alla cultura orientale per tradizione. Nagasawa sostituisce al concetto di forma quello di “struttura”, e a quello di spazio quello di “campo”, inteso come luogo aperto di relazioni e connessioni capaci di coniugare il pieno e il vuoto.
In qualche modo l'artista giapponese lavora nel campo di  un'architettura potenziale, con forti segni portanti, capaci di diventare sostegno di una tensione visiva e di una tenuta spaziale.
I lavori esposti da Cardi Gallery documentano il tragitto di un'artista che ha capovolto il senso dell'arte occidentale e lo ha arricchito di un innesto culturale tutto orientale.
Nelle sue sculture l'artista orientale è totalmente artefice del tutto. I segni nelle sue installazioni, hanno  una tensione, un percorso e una durata spaziale. Una misura memorizzata da un gesto che non dimentica precisione ed energia e geometria dell'estensione. 
I suoi spazi costituiscono degli architrave della visione sostenuti da un immaginario che svolge una funzione erompente, quella di bloccare nella sosta lunga dello stupore, nella posa stupefatta della contemplazione, l’occhio esterno di chi la osserva. 
Il suo lavoro si rivolge alla gente di testa e cuore come avrebbe detto Yves Klein. Se si tenta di intreprenderne la lettura, bruscamente la si vive come a contatto di un respiro più sereno. E' veramente una esperienza molto individuale. Ciascuno ci arriva come ad una svolta di se stesso. E' la manifestazione di un codice della comunicazione che interviene ad un livello spontaneo quanto sottile. La sensazione di benessere che è il contrassegno della nostra adesione a questo spazio ispirato e sfuggevole, come nella vita lo è la sensazione della felicità.
Nagasawa non trattiene il linguaggio sul piano della comunicazione comune, non parla attraverso maschere che appartengono al quotidiano, bensì assume sempre stati di forma originali e imprevedibili. La seduzione nasce dal bisogno di creare un varco è un lampo nel pratico inerte del quotidiano, uno stupore che lacera l’orizzontale impermeabilità attraversante lo scambio sociale.
La forza data da Nagasawa al segno della materia adoperate nelle sue installazioni serve proprio ad intensificare il momento dell'incontro tra l'opera e lo spettatore, mediante un intreccio tra tempo e spazio, dimensioni entrambe necessarie per realizzare il valore dell'arte. 
In questo modo, l'artista risolve il problema dell'immortalità dell'opera. Estendere il presente consente a Nagasawa di eliminare il patetico sistema di previsioni del futuro e di ipotecare invece, attraverso una diversa dimensione dello spazio, un campo così vasto da accogliere il tempo nel suo battito costante. 
La sua è una ricerca lucidissima di un mondo dove esprimere la propria immaginazione e renderla visibile agli altri con un grande senso di profondità.
Ed è dunque da questa ricerca, da questa radicale capacità di rimessa in discussione di ogni punto di vista, da questa capacità di sovvertire il nostro sguardo, che bisogna partire per comprendere il suo lavoro. 
Si, oggi si vive un po' meglio nell'arte di Hidetoshi Nagasawa, e questa mostra a Londra è un grande dono che abbiamo per lo spirito...Ed è in questo un po' meglio che troviamo tutta la poesia del suo lavoro.