Mladen Ozmo Music - Per non dimenticare Sarajevo

a cura di / curated by Davide Di Maggio

ANNO 2019

MLADEN OZMO-MUSIC.
Per non dimenticare Sarajevo

A cura di Davide Di Maggio

Inaugurazione giovedì 21 novembre 2019 ore 18:30

Fondazione Mudima - Via Tadino 26, Milano

22 novembre - 20 dicembre  2019
Orari: lunedì-venerdì 11-13, 15-19

“Che mani sono queste qui? Ah! esse mi strappano gli occhi! Tutto l’oceano del grande Nettuno potrà lavar via, interamente, questo sangue dalla mia mano? No, piuttosto, questa mia mano tingerà d’incarnato i mari innumerevoli, facendo del verde un unico rosso!” (Macbeth, Shakespeare) 
La mostra di Mladen Music-Ozmo Per non dimenticare Sarajevo alla Fondazione Mudima parla di una generazione che impotente ha dovuto assistere al più selvaggio trionfo della brutalità ed essere testimone dell’inconcepibile ricaduta dell’umanità in una barbarie che si riteneva da tempo obliata. Una generazione alla quale è stato concesso di vedere guerre senza dichiarazione di guerra, campi di concentramento, assedi, torture, saccheggi e bombardamenti sulle città inermi. Essendo nato e cresciuto a Sarajevo, Mladen Ozmo-Music non poteva rimanere indifferente di fronte a quegli orrori e si è sentito in dovere di raccontare all’umanità ciò di cui è stato testimone. Ma le tele e il pennello non potevano farsi carico di tutta quella sofferenza e di tutto quel dolore. È dovuto ricorrere alla proprie mani per esprimere il proprio coinvolgimento e per enfatizzare l’orrore e le atrocità generate dal sonno della ragione. 
La mostra presentata alla Fondazione Mudima è costituita da una serie di 43 tele di grande formato, rigorosamente dipinte in bianco e nero, quasi volesse togliere fronzoli inutili che ne disturbino la lettura. Il bianco e nero mette in risalto, ferocemente, la forma, la sua plasticità, rendendo ancora più drammatica la scena tragica. La tensione tra luce e oscurità, profondità e superficie, assenza e presenza ci attanaglia e ci afferra, come scrive lo stesso artista “con quelle mani completamente abbandonate a se stesse, orfane di ogni minima connessione biochimica con l’umanità, come se fossero state tranciate di netto e continuassero a muoversi per il solo effetto delle convulsioni dei nervi, seminando ovunque amore e morte, profanando tutto ciò che toccano con la loro disumana gestualità”. 
Mladen Music-Ozmo è nato a Olovo (Sarajevo) nel 1930. Il suo vero nome è Boris Ozmo, ebreo. Nel 1941 dovette cambiare nome e farsi battezzare per sfuggire alle persecuzioni del fascismo croato. Studia a Zagabria dove frequenta l’accademia di Belle Arti e la Facoltà di Filosofia (Etnologia). Nel 1953 si trasferisce in Italia, a Milano dove studia grafica e design, lavorando poi in pubblicità, nel- l’editoria, nel cinema e per la televisione come art-director e designer.