Claudio Gobbi - Europae

a cura di / curated by Davide Di Maggio, Eleonora Farina

ANNO 2016

Italiani in trasferta. Le memorie architettoniche di Claudio Gobbi alla WeGallery di Berlino

HA STUDIATO FOTOGRAFIA A MILANO SOTTO LA GUIDA DI GABRIELE BASILICO. A BERLINO L’ARTISTA PRESENTA FOTO DEDICATE AD ARCHITETTURA E TEATRO IN DIVERSE CAPITALI EUROPEE E ALL’ARCHITETTURA ECCLESIASTICA ARMENA
Lui ha studiato fotografia a Milano sotto la guida di Gabriele Basilico; e questo prestigioso imprinting, lungi da ogni tentazione di omologazione, fornisce però le chiavi di lettura per un lavoro che sviluppa la lezione del grande maestro anche nell’approccio alle tematiche, e nella scelta del reportage che diventa un pellegrinaggio alla ricerca di idee coordinate e vicendevolmente pregnanti. Lui è Claudio Gobbi (Ancona, 1971) fotografo italiano da 6 anni di stanza a Berlino, per il 2017 selezionato per l’importante Artist-in-Residence presso il Künstlerhaus Villa Waldberta di Monaco di Baviera.
Intanto presso la WeGallery – avamposto sempre molto attento all’arte italiana, fondata nel 2014 da Davide Di Maggio – presenta la sua prima personale a Berlino, titolo Europae: “un percorso di ricerca che si interroga sul continente europeo nei suoi confini geo-politici e culturali, e sulla stessa fotografia come mezzo di rappresentazione del reale rispetto ad altre discipline”. Presenti in mostra due serie fotografiche: Persistence (2003-2011) – indagine fra architettura e teatro nel ventesimo secolo in diverse capitali europee, dalla Russia al Portogallo – e Arménie Ville (2007-2016), focalizzata sull’architettura ecclesiastica armena. Restano un paio di giorni per vedere la mostra a Berlino.
WeGallery è lieta di annunciare "Europae", la prima personale a Berlino dell’artista e fotografo italiano Claudio Gobbi. Un percorso di ricerca che, attraverso progetti a lungo termine, interroga il continente europeo nei suoi confini geo-politici e culturali e la fotografia stessa come mezzo di rappresentazione del reale in relazione con altre discipline. In mostra due serie di fotografie: "Persistence" (2003-2011) e "Arménie Ville" (2007-2016), rappresentative della continuità e dell’evoluzione del lavoro dell’artista nell’ultimo decennio. Nella prima serie la persistenza che dà il titolo al progetto è quella di tipologie architettoniche ricorrenti: Gobbi indaga qui il teatro europeo del ventesimo secolo in numerose capitali europee, dal Portogallo fino alla Russia e al Caucaso, regione di confine tra l’Europa e l’Asia, da sempre ponte tra Oriente e Occidente. Teatro quale luogo di memoria, forma di perpetuazione di un’identità collettiva ormai obsoleta. Simbolo di appartenenza ad una certa comunità novecentesca, ad una ipotetica memoria comune, dove le forme ed i colori dei suoi interni sono intesi dall’artista quali domande di localizzazione spazio-temporale. In "Arménie Ville" Gobbi porta avanti tale ricerca, indagando l’idea di persistenza culturale attraverso le specificità dell’architettura ecclesiastica armena, la cui matrice si ripete incredibilmente costante nel mondo da oltre 1500 anni. In mostra una selezione di 60 immagini tratte dal progetto che raccoglie 125 fotografie di chiese in 25 paesi, le quali raccontano la diffusione della cultura della prima nazione cristiana al mondo attraverso la Diaspora del popolo armeno. In questa serie l’artista esplora inoltre le specificità del mezzo fotografico, lavorando con una pluralità di fonti di epoche diverse (fotografie personali, d’archivio e commissionate ad altri autori) ed indagando concetti quali visione, serialità, materialità della fotografia stessa. Il libro "Arménie Ville. A visual essay on Armenian architecture" di Claudio Gobbi, pubblicato da Hatje Cantz nel giugno 2016 con il sostegno di Fondazione Fotografia Modena (IT), viene presentato a Berlino in occasione della mostra. Claudio Gobbi (1971, Ancona, IT) ha studiato fotografia a Milano sotto la guida di Gabriele Basilico; dal 2010 vive e lavora a Berlino. Nel 2017 sarà Artist-in-Residence presso il Künstlerhaus Villa Waldberta di Monaco (DE). Il suo lavoro è stato esposto in mostre personali e collettive presso: Fondazione Fotografia, Modena, IT (2016); Kehrer Galerie, Berlino, DE (2016); Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, IT (2014); Berlin Art Prize, Berlino, DE (2013); Mostyn, Llandudno, UK (2013); Armenian Center for Contemporary Experimental Art, Yerevan, ARM (2012); Studio Guenzani, Milano, IT (2012, 2009); 4th Fotofestival Mannheim_Ludwigshafen_Heidelberg, DE (2011); La Triennale, Milano, IT (2011); MAXXI, Roma, IT (2010, 2007); 2nd Thessaloniki Biennale of Contemporary Art, Salonicco, GR (2009), Centre National de l’Audiovisuel, Luxembourg, (2007).